Le parole dell’allenatore biancazzurro in sala stampa dopo la sconfitta rimediata contro il Crotone di Lerda:
“Capisco che nel calcio conti il risultato però è chiaro che ci dobbiamo attaccare a qualcosa per poter lavorare. Dal punto di vista mentale e psicologico non è facile quando ti imbatti in alcune sconfitte consecutive. Le prestazioni almeno ti aiutano a far capire al gruppo che sostanzialmente il percorso è quello. E’ chiaro che ci sono delle cose da migliorare, è inevitabile. Oggi, però, non credo che si possa rimproverare qualcosa alla squadra se non la mancanza nella parte conclusiva dell’azione. Siamo stati poco incisivi per scelte sbagliate.
Nel primo tempo abbiamo sprecato la possibilità di essere pericolosi, ad esempio con la conclusione da 70 metri quando potevamo ripartire in netta superiorità numerica o in altre situazioni. Il Crotone ha un’organizzazione difensiva e dei giocatori di spessore. Non ti dà la possibilità di creare palle gol. Quando sei bravo a creartele devi essere cinico ad essere pericoloso. Nel complesso abbiamo avuto la personalità di palleggiare, giocare, costruire e di non chiuderci se non negli ultimi minuti. Non tanto per volontà, è un calo fisiologico per quanto speso. A livello di prestazione meriavamo qualcosa in più. La qualità degli avversari è netta.
Credo che ci siano momenti in cui le attenzioni possono venire meno per stanchezza o poco lucidità. La partita precedente con il Latina, in dominio, ci siamo rilassati pensando che fossimo nettamente superiori. Abbiamo pensato di gestire, quello è stato un errore fatale commesso anche in altre situazioni simili a quelle del doppio vantaggio. Oggi è stato un errore sul gol e contro un avversario del genere paghi dazio al minimo errore. Devi fare la partita perfetta per poter uscire indenni almeno dal punto di vista difensivo. Purtroppo abbiamo commesso qualche errore di troppo soprattutto nel secondo tempo. Abbiamo concesso qualche situazione anche agli avversari. E’ un percorso di crescita.
Il nostro obiettivo è anche quello di far giocare i giovani. Si può giocare a calcio ma bisogna avere anche a fame nella fase di non possesso. Ho 25 giocatori in rosa e io devo valutare in maniera quotidiana e settimanale. Se uno mi dimostra di tenerci 100% al progetto, con la voglia e con l’impegno, io do le possibilità. Se qualcuno mi dimostra il contrario faccio altre scelte. Preferisco perdere con giocatori che sono presenti piuttosto che dovermi svendere per qualcuno che rende meno. Nel calcio se fai delle scelte nei confronti di giocatori che hanno dei numeri importanti sembra che ci sia un distacco. Posso dire che non c’è alcun tipo di rapporto negativo fra me e la squadra. Poi ci può essere a livello individuale qualcosa che va meno rispetto a prima. Oggi ennesima dimostrazione che il gruppo c’è”